Battaglia contro i Galli Insubri (Versione Livio)
Battaglia contro i Galli Insubri
Autore: Livio
Vers. latine per il biennio n. 190 pag. 186
Per due giorni stettero fermi pronti a combattere, se qualcuno gli andasse; il terzo giorno si avvicinarono al vallo e nello stesso tempo assalirono da ogni parte l'accampamento.
Il console ordinò ai soldati di prendere immediatamente le armi; sucessivamente trattenne per un pò gli armati, sia per accrescere nel nemico una sciocca fiducia, sia per disporre le truppe alle porte dalle quali ciascuno poteva fare irruzione. Fu ordinato a 2 legioni di portare le insegne fuori dalle 2 porte principali.
Mai Galli riuniti proprio all'uscita crearono un tale ostacolo che chiusero il passaggio. Si combattè a lungo in luoghi ristretti; e nell'ala destra non si dirigeva la situazione più con le spade che con gli scudi e oppostisi con i propri corpi, incalzavano, i Romani per portare le insegne, i Galli o per penetrare loro stessi nell'accampamento o per impedire ai romani di uscire. E non poterono spostare l'accampamento ne verso questa ne verso quella parte prima che Quinto Vittorio, centurione del primipilo, e Caio Atinio, tribuno dei soldati, questo della quarta, quello della seconda legione, si gettassero contro i nemici, azione spesso tentata nei combattimenti difficili, sottratta l'insegna del portatore. Mentre rivendicavano con voga l'insegna, i primi e i secondi uscirono dalla porta.
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