Buona politica è non incrudelire sui vinti (Versione Livio)

Buona politica è non incrudelire sui vinti
Autore: Livio

Camillus de Latinis populis ad senatum rettulit atque ita disseruit: 'patres conscripti, quod bello armisque in Latio agendum fuit, id iam deum benignitate ac uirtute militum ad finem uenit.

caesi ad Pedum Asturamque sunt exercitus hostium; oppida Latina omnia et Antium ex Volscis aut ui capta aut recepta in deditionem praesidiis tenentur uestris. reliqua consultatio est, quoniam rebellando saepius nos sollicitant, quonam modo perpetua pace quietos obtineamus. di immortales ita uos potentes huius consilii fecerunt ut, sit Latium deinde an non sit, in uestra manu posuerint; itaque pacem uobis, quod ad Latinos attinet, parare in perpetuum uel saeuiendo uel ignoscendo potestis. uoltis crudeliter consulere in deditos uictosque? licet delere omne Latium, uastas inde solitudines facere, unde sociali egregio exercitu per multa bella magnaque saepe usi estis. uoltis exemplo maiorum augere rem Romanam uictos in ciuitatem accipiendo? materia crescendi per summam gloriam suppeditat. certe id firmissimum longe imperium est quo oboedientes gaudent. sed maturato opus est quidquid statuere placet; tot populos inter spem metumque suspensos animi habetis; et uestram itaque de eis curam quam primum absolui et illorum animos, dum exspectatione stupent, seu poena seu beneficio praeoccupari oportet. nostrum fuit efficere ut omnium rerum uobis ad consulendum potestas esset; uestrum est decernere quod optimum uobis reique publicae sit. '
Camillo, portando di fronte al senato la questione del trattamento da riservare ai popoli latini, si espresse in questi termini: «Senatori, l'intervento in armi nel Lazio si è ora concluso grazie al favore degli dèi e al valore dei soldati.

Gli eserciti nemici sono stati fatti a pezzi a Pedo e lungo il fiume Astura. Tutte le città del Lazio e Anzio nel territorio dei Volsci sono state catturate con la forza o costrette alla resa e adesso sono sotto il controllo delle nostre guarnigioni armate. Ora resta da stabilire, visto che con le loro ribellioni sono per noi motivo di continua preoccupazione, in che modo sia possibile mantenerli tranquilli con una pace duratura. Gli dèi immortali vi hanno concesso un controllo così assoluto della situazione da lasciare nelle vostre mani il cómpito di decidere se da questo momento in poi il Lazio debba esistere o meno. Avete di conseguenza la possibilità di garantirvi la pace nel Lazio, sia con una crudele repressione sia ricorrendo al perdono. Volete essere spietati con quanti si sono arresi o sono stati sconfitti? Potete cancellare l'intera regione, trasformando in lande desolate le terre dove avete arruolato uno splendido esercito di alleati, del quale vi siete avvalsi in molte e delicate guerre.

Volete seguire l'esempio dei vostri antenati e accrescere la potenza di Roma accogliendo i vinti tra i concittadini? Avete a portata di mano l'occasione propizia per ingrandirvi conquistando enorme gloria. Lo Stato di gran lunga più saldo è quello nel quale i sudditi obbediscono con gioia. Ma qualunque sia la soluzione che avete in animo di adottare, bisogna che lo facciate in fretta. State tenendo troppi popoli sospesi tra la paura e la speranza. E bisogna che liberiate quanto prima voi stessi dalle preoccupazioni nei loro confronti e ne predisponiate gli animi, finché sono assorti nell'attesa, alla punizione o al beneficio. Il nostro cómpito è stato quello di darvi il potere di decidere riguardo ogni questione: il vostro è invece quello di stabilire che cosa sia meglio per voi e per lo Stato».

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:30:55 - flow version _RPTC_G1.3