Creazione delle quattro repubbliche macedoni (Versione Livio)

Creazione delle quattro repubbliche macedoni
Autore: Livio

Omnium primum liberos esse placebat Macedonas atque Illyrios, ut omnibus gentibus appareret arma populi Romani non liberis seruitutem, sed contra seruientibus libertatem adferre, ut et, in libertate gentes quae essent, tutam eam sibi perpetuamque sub tutela esse, et, quae sub regibus uiuerent, et in praesens tempus mitiores eos iustioresque respectu populi Romani habere se crederent et, si quando bellum cum populo Romano regibus fuisset suis, exitum eius uictoriam Romanis adlaturum, sibi libertatem. metalli quoque Macedonici, quod ingens uectigal erat, locationes praediorumque rusticorum tolli placebat; nam neque sine publicano exerceri posse et, ubi publicanus esset, ibi aut ius publicum uanum aut libertatem sociis nullam esse. ne ipsos quidem Macedonas id exercere posse; ubi in medio praeda administrantibus esset, ibi numquam causas seditionum et certaminis defore. commune concilium gentis esset, inprobus uulgi adsentator aliquando libertatem salubri moderatione datam ad licentiam pestilentem traheret, in quattuor regiones discribi Macedoniam, ut suum quaeque concilium haberet, placuit et dimidium tributi, quam quod regibus ferre soliti erant, populo Romano pendere. similia his et Illyricum mandata. cetera ipsis imperatoribus legatisque relicta, in quibus praesens tractatio rerum certiora subiectura erat consilia.


1 Si decise per prima cosa che i Macedoni e gli Illiri sarebbero stati liberi, in modo da dimostrare a tutte le nazioni che le armi del popolo romano non portavano schiavitù a uomini liberi, ma la libertà a quelli che erano schiavi. Il Senato voleva convincere i popoli già liberi che avrebbero goduto per sempre e in tutta sicurezza della loro indipendenza sotto la protezione del popolo romano, e quelli che erano governati da re, che la loro sorte sarebbe migliorata nel presente e nel futuro: nel presente i loro padroni sarebbero stati più miti e giusti nei loro confronti per rispetto del popolo romano, nel futuro, se la guerra sarebbe scoppiata fra il popolo romano e i loro re, sarebbe terminata con una vittoria dei Romani, essi avrebbero conquistato la libertà. Si decise di sopprimere la tassa sulle miniere di Macedonia, la quale costituiva una rendita molto importante, e di annullare l'affitto delle terre pubbliche, poiché non la si poteva realizzare senza il ricorso ai publicani e ciò avrebbe compromesso gli interessi del tesoro oppure avrebbe sacrificato la libertà degli alleati. Si pensava che non sarebbe stato più saggio affidarne la riscossione delle entrate ai Macedoni perché la loro amministrazione interessata sarebbe stata fonte inesauribile di sedizioni e liti. La Macedonia non doveva avere un'assemblea nazionale;

infatti si temeva che una moltitudine insolente facesse degenerare in licenza disastrosa la libertà che il Senato le accordava perché essa ne facesse uno con salutare moderazione. Si sarebbe divisa la Macedonia in 4 province, delle quali ognuna avrebbe avuto la sua amministrazione specifica, e avrebbero pagato al popolo romano la metà delle imposte che i re erano soliti prelevare. Simili istruzioni furono date per l'Illiria. Il resto fu lasciato alla saggezza dei generali e dei commissari che la presenza sui luoghi avrebbe messo in grado di giudicare con maggiore certezza sulle misure necessarie da prendere.

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