Esortazioni di Camillo agli Ardeati - Versione latino di LIVIO e traduzione
Esortazioni di Camillo agli ardeati - Livio versione dal libro dalla sintassi al testo
primo RIGO: Ardeates, nemo vestrum condicionis meae oblitum me huc
ULTIMO RIGO: prima vigilia capite arma freqentesque me sequimini
Ardeati, nessuno di voi pensi che io mi sia presentato in questa assemblea dimenticando la mia condizione, ma il pericolo comune chiama ognuno a portare ciò che è in grado di portare in difesa di tutti.
Voi, Ardeati, adesso avete l'occasione di mostrare la vostra riconoscenza verso il popolo romano per i suoi favori, tanto grandi quanto voi stessi li ricordate.
I Galli, che si avvicinano in formazione disordinata, sono un popolo che ha avuto in dono dalla natura corpi e animi più grandi che solidi; per questo in ogni battaglia portano più terrore che forza. Dopo essersi riempiti di cibo e di vino, quando si avvicina la notte si coricano qua e là come bestie accanto ai corsi d'acqua, senza recinti, senza posti di guardia o sentinelle.
Se avete intenzione di difendere le vostre mura e di evitare che tutto questo diventi dei Galli, al primo turno di guardia prendete le armi in massa e seguitemi.
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