I cartaginesi in Puglia (VERSIONE LITTERA LITTERAE)

I cartaginesi in Puglia
Autore: Livio
Littera, LITTERAE

Hannibal postquam motos magis inconsulte Romanos quam ad ultimum temere evectos vidit, nequiquam detecta fraude in castra rediit....

Annibale, come vide che i Romani si erano bensì inconsideratamente mossi ma non si erano più oltre avventurati, scopertasi e resa vana la sua frode, ritornò nell'accampamento.

Ma non poté fermarvici molti giorni per penuria di viveri, e ogni giorno sorgevano nuovi propositi non solo tra i soldati, accozzaglia d'ogni sorta di gente, ma anche nel comandante stesso. Era cominciato da prima un sordo mormorare, poi questo si era mutato in aperta vociferazione, che tutti richiedevano il soldo dovuto e si lagnavano prima della scarsità del cibo poi della fame; e i mercenarii, massime gli ispanici, si erano, dicesi proposto di disertare; e anche si dice che talvolta lo stesso Annibale avesse fatto pensiero di fuggire nella Gallia, dando di volta con la cavalleria e abbandonando tutta la fanteria. Tali erano dunque i propositi e tale lo stato d'animo nel campo; ond'egli risolse di partir di là verso i luoghi dell'Apulia, più caldi e per ciò più maturi per i raccolti, ed anche perché più difficili sarebbero state, quanto più si fosse lontani dal nemico, le diserzioni dei soldati più volubili.

Partì di notte, lasciando a inganno alcuni fuochi accesi e alcune tende, sì che il timore di agguati trattenesse, come già dinanzi i Romani. Ma poiché lo stesso Statilio lucano, esplorata ogni zona di là dal campo e di là dai monti, riferì che si vedevano ormai lontane le colonne dei nemici, allora si cominciarono ad avanzare proposte d'inseguimento. Il parere dei due consoli era pur sempre lo stesso, e quasi tutti consentivano con Varrone, nessuno con Paolo, tranne Servilio, il console dell'anno innanzi; onde per quasi unanime deliberazione partirono, incalzati dal Fato, a rendere famosa Canne per la sconfitta romana.

Presso questo borgo aveva Annibale posto il campo, con le spalle al vento Volturno che in quelle campagne arse dalla siccità porta nubi di polvere. E tale disposizione, buona per gli alloggiamenti, doveva essere sommamente propizia quando si sarebbero schierati a battaglia, giacché così, soffiando il vento soltanto da tergo, avrebbero combattuto rivolti alla parte opposta contro il nemico acciecato dalla polvere.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:30:52 - flow version _RPTC_G1.3