I fabi si assumevano l'onere della guerra contro Veio (Versione latino Livio)

I fabi si assumevano l'onere della guerra contro Veio
Autore: Livio

Sed Veiens hostis, adsiduus magis quam grauis, contumeliis saepius quam periculo animos agitabat, quod nullo tempore neglegi poterat aut auerti alio sinebat.

Tum Fabia gens senatum adiit. Consul pro gente loquitur : "Adsiduo magis quam magno praesidio, ut scitis, patres conscripti, bellum Veiens eget. Vos alia bella curate, Fabios hostis Veientibus date. Auctores sumus tutam ibi maiestatem Romani nominis fore. Nostrum id nobis uelut familiare bellum priuato sumptu gerere in animo est; res publica et milite illic et pecunia uacet". Gratiae ingentes actae
Ma i nemici di Veio, ostinati piuttosto che pericolosi, tenevano gli animi preoccupati più spesso per le offese che per il pericolo, poiché non permettevano di trascurarli in nessun tempo ne di rivolgersi ad altri pesieri.

Allora la gens Fabia andò in Senato. In nome di tutti parla il console: "O senatori, la guerro contro Veio, come sapete, esige un presidio sempre presente più che numeroso. Voi preoccupatevi delle altre guerre, ai Veienti date i Fabi come nemici.

Noi siamo garanti che in mano nostra la dignità del nome di Roma starà al sicuro. Noi abbiamo intenzione di amministrare questa guerra, come un affare nostro di famiglia, con denaro privato, lo stato in questa operazione sarà esente sia dall'organizzazione militare, sia dalle spese". I Fabi ricevettero grandi ringraziamenti.

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