L'esitazione di Annibale salva Roma (Versione Latino Livio)

L'esitazione di Annibale salva Roma
Autore: Livio
Il latino di base n. 3 pag. 546

Hannibali victori cum ceteri circumfusi gratularentur suaderentque ut, tanto perfunctus bello, diei quod reliquum esset noctisque...

Mentre tutti si accalcavano attorno ad Annibale vincitore e cercavano di persuaderlo, dato che ormai aveva dato il colpo decisivo a una guerra tanto grande, a concedere a se stesso il riposo per quanto rimaneva del giorno e per la notte seguente e di consentire ai soldati stanchi di fare altrettanto, Maarbale, il prefetto della cavalleria, convinto che non si dovesse per nulla desistere dall'impresa, si rivolse a lui: "Tutto al contrario!

Perché tu sappia cosa hai realizzato con questa battaglia, fra quattro giorni banchetterai da vincitore sul Campidoglio. Seguimi: io ti precederò con la cavalleria e i Romani sapranno che tu sei arrivato prima ancora di aver notizia che eri per strada". Sembrava ad Annibale che questa fosse una proposta troppo allettante e troppo significativa, per poterla recepire all'istante. E dunque lodava l'entusiasmo di Maarbale, ma, disse, aveva bisogno di tempo per valutare il progetto.

E allora Maarbale: "E evidente che gli dèi non concedono tutto allo stesso uomo. Annibale tu sai come si raggiunge una vittoria, ma non sai fame uso". E opinione diffusa che l'indugio di quel giorno abbia salvato la città e l'impero.

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