Tutti da casa si sentono strateghi - versione Livio

Tutti da casa si sentono strateghi
Autore: Livio
Latina Lectio

In omnibus circulis, atque etiam in conviviis, sunt qui exercitus in Macedoniam ducere parati sunt;

ubi castra locanda sint sciant, quae loca praesidiis occupanda, quando aut quo saltu intranda Macedonia, ubi horrea ponenda, qua mari aut terra subvehantur commeatus, quando cum hoste manus conserandae, quanto quiescendum sit. Nec solum quid melius faciendum sit statuunt; sed, si quid factum est aliter ac ipsi censerunt, ducem accusant. Haec quanto impedimento rem gerentibus sit facile intelligitur: nam duces exercituum firmi et constantis animi contra adversos rumores esse non possunt. Ego non sum is, qui non existimem admonendos duces esse; immo eum, qui de sua unius sententia omnia gerat, superbum iudico magis quam sapientem. Quid ergo est?Primum a prudentibus et rei militaris peritis imperatores, quid faciendum sit, monendi sunt; deinde ab iis, qui intersunt loco, ubi res geritur, qui hostem, qui opportunitates vident, qui participes sunt periculi.


In tutti i circoli, e anche nei banchetti, ci sono quelli che sono pronti a condurre gli eserciti in Macedonia sanno dove si debbano collocare gli accampamenti, quali luoghi debbano essere occupati dai presidii, quando o attraverso quale valico si debba entrare in Macedonia, dove si debbano porre i depositi, per dove, per mare o per terra, vengano trasportati i viveri, quando si debba venire alle mani col nemico, quando si debba riposare. Non solo decidono cosa si debba fare meglio; ma, se qualcosa è stato fatto diversamente da quanto essi stessi hanno ritenuto giusto, accusano il comandante. Si capisce facilmente di quanto impedimento queste cose siano per coloro che si occupano della questione: infatti i comandanti degli eserciti non possono essere di animo fermo e stabile contro i mormorii ostili.

Io non sono uno che pensa che i comandanti non siano da consigliare; anzi giudico presuntuoso più che assennato chi fa tutto sulla base della propria sola opinione. Che cosa dunque voglio dire? In primo luogo i generali devono essere consigliati da pratici e da esperti di guerra su cosa si debba fare; poi da quelli che si trovano nel luogo dove la cosa si fa, che vedono il nemico, che vedono le situazioni, che sono partecipi del pericolo.

-----------
Gabiis captis, Tarquinius pacem cum Aequorum gente fecit et foedus cum Tuscis renovandum curavit.

Inde ad negotia urbana curanda animum convertit consiliumque iniit aedificandi templi Iovi in monte Tarpeio ut monumentum regni nominisque sui relinqueret. In hoc aedificando tantae fuerunt impensae ut Pometiae mandubiae, qua destinatae erant perducendo operi ad culmen, vix ad fundamenta suppeditarent. Intentus perficiendo templo, fabris unique ex Etruria accitis, non pecunia solum publica ad id opus est usus, sed etiam operis ex plebe. Haec agenti portentum terribile ei visum est: anguis, ex columna lignea elapsus, cum terrorem fugamque in regia fecisset, ipsius regis subito pavore perculit pectus anxiisque implevit curis. Itaque, cum antea publicis prodigiis interpretandis Etrusci vates adhiberentur, hoc exterritus visu, Delphicum maxime inclitum in terris oraculum consulendum statuit, sed, responsa sortium nulli alii committere ausus, duos filios suos per ignotas eo tempore terras, ignotiora maria, in Graeciam misit.


Dopo aver preso la città di Gabii, Tarquinio fece la pace con il popolo degli Equi e si occupò di rinnovare l'alleanza con i Tusci. Quindi volse l'attenzione alla cura degli affari cittadini e prese la decisione di costruire un tempio a Giove sul monte Tarpeio per lasciare un ricordo del suo regno e del suo nome. Le spese furono tante in questa costruzione, che il bottino di guerra di Pomezia, che era stato destinato per far arrivare l'opera a termine, bastò a mala pena per le fondamenta. . Mentre attendeva a queste cose, gli apparve un terribile presagio: un serpente, dopo esser scivolato fuori da una colonna lignea, dopo aver sparso terrore e ripugnanza nel palazzo reale, colpì con improvviso terrore il petto dello stesso re e lo riempì di ansiosi affanni.

E così, prima che i vati Etruschi fossero chiamati per interpretare i pubblici prodigi, atterrito da questa visione, stabilì di consultare l'oracolo Delfico, il più famoso sulla terra, ma non osando affidare i resposi delle sorti a nessun altro, mandò in Grecia due suoi figli attraverso terre ignote in quel tempo e attraverso mari ancora più ignoti.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-12 19:58:15 - flow version _RPTC_G1.3