Un dono singolare (Versione Latino Livio)

Un dono singolare
Autore: Livio
Latina Lectio n. 43 p. 118

Regi Persarum, intra regni sui fines iter facenti, mos erat et lex ut quisque munus quodvis offeret.

Ex agricoli salii boves aut oves, alii vinum aut frumentum dabant; qui ver pauperiores erant, caseum, lac, poma certatim afferebant, et ea omnia non tributi nomine, sed doni. Cum Persa quidam, procul a suo tugurio, in Artaxerxem incidisset, nec quidquam in promptu haberet quod regi posset offerre, non voluti tamen eum sine ullo munusculo abire. Itaque ad fluvium proxime praeterfluentem contendit et aquam utraque manu haustam regi obtulit, faustis, quantum potuti, bonisque verbis additis. Et dono et dantis animo mirum in modum delectatus est Artaxerxes, atque existimans non minus regium esse parva grato animo accipere quam magna largiri, respondit se aquam illam libenter potare et preziosissimi muneris loco habere.

Deinde homini misit pecuniae summam haud parvam cum aurea phiala, qua iussit eum deinceps haustam e fluvio aquam bibere.
Era usanza e legge che ognuno donasse qualcosa al re dei Persiani, quando faceva un viaggio nei territori del suo regno. Fra gli agricoltori alcuni donavano pecore o buoi, altri vino o frumento; ma coloro i quali erano troppo poveri portavano a gara formaggio, latte, frutta, e tutto ciò non a titolo di tributo ma di dono. Poiché un Persiano, lontano dalla sua povera casa, si era imbattuto in Artaserse e non aveva qualcosa a disposizione che potesse offrire al re, tuttavia non volle che egli andasse via senza alcun piccolo dono. Pertanto si diresse al fiume che scorreva vicino e porse al re acqua attinta con entrambe le mani dopo aver aggiunto parole augurali e gentili, per quanto poté.

Artaserse fu rallegrato straordinariamente e dal dono e dall’animo di colui che offriva, e ritenendo che fosse non meno regale accettare con animo grato piccole cose che donarne grandi, rispose che egli beveva volentieri quell’acqua e che la teneva in conto di dono preziosissimo. In seguito mandò in dono all’uomo una somma di denaro non piccola insieme ad un’ampolla d’oro, con la quale chiese che egli da allora in poi bevesse l’acqua attinta dal fiume.

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