L'architetto di Alessandria - versione greco Plutarco

L'architetto di Alessandria versione greco Plutarco

Λεγουσι οτι Αλεξανδρος, της Αιγυπτου κρατησας εβουλετο συνοικισας πολινιν Ελλνιδα μεν γαλεν και πολυανΘρωπον, καταλιπειν αυτην επωνυμον...

Dicono che, avendo conquistato l’Egitto, Alessandro, desiderava, avendo fondato una città greca, grande e popolosa, darle il proprio nome, e stava per misurare una zona dietro consiglio degli architetti per delimitarne il perimetro.

Poi (una volta), dopo essersi addormentato, di notte ebbe una visione stupenda: gli sembrò che gli apparisse (lett. apparve) un uomo dai capelli bianchi e di aspetto venerando e che, messosi al suo fianco, gli recitava questi versi:

“ Esiste dunque una piccola isola nel mare battuta dai flutti, proprio davanti all’ Egitto: la chiamano Faro”. Alzatosi subito dal letto, Alessandro andò a Faro, che a quell’epoca era un’isola, (situata) un pochino più sopra della bocca di Canopo, mentre ora è unita al continente attraverso un molo.

Come vide un luogo che si segnalava per posizione favorevole, dopo aver detto che Omero era il più illustre e saggio degli architetti, ordinò ai geodeti di delineare la forma della città, adattandola al sito.

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