Morte di Archimede - Plutarco versione greco (Vita di Marcello, 19, 8-12)
μάλιστα δὲ τὸ Ἀρχιμήδους πάθος ἠνίασε Μάρκελλον. ἔτυχε μὲν γὰρ αὐτός τι καθ' ἑαυτὸν ἀνασκοπῶν ἐπὶ διαγράμματος, καὶ τῇ θεωρίᾳ δεδωκὼς ἅμα...
E soprattutto la sciagura di Archimede addolorò Marcello. Accadde infatti che egli stesse esaminando qualcosa tra sè su un disegno e, avendo dedicato alla ricerca della soluzione contemporaneamente sia la concentrazione che lo sguardo, non si accorse in tempo dell'accorrere dei Romani né della presa della città;
e quando improvvisamente gli si presentò un soldato e gli ordinò di seguirlo da Marcello, non voleva prima di concludere il problema e di condurlo alla dimostrazione; e quello, adiratosi e avendo estratto la spada lo uccise.
Altri però dicono che il Romano gli si presentò subito brandendo la spada con l'intenzione di ucciderlo, ma lui, avendolo visto, chiese e supplicò di attendere per breve tempo, in modo che non lasciasse incompiuto e non risolto l'oggetto della ricerca, ma quello, non curandosene, lo uccise. E c'è anche un terzo racconto, secondo cui dei soldati, imbattutisi in lui che portava da Marcello degli strumenti scientifici, meridiane e sfere e compassi, con cui la grandezza del sole si adatta alla vista, e ritenendo che portasse dell'oro nel contenitore, lo uccisero.
Tuttavia si ammette concordemente che Marcello ne soffrì e disdegnò l'assassino di quell'uomo come sacrilego e onorò i familiari dopo averli fatti cercare.
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