Morte di Pompeo - Plutarco versione greco

MORTE DI POMPEO
VERSIONE DI GRECO di Plutarco

Ταῦτα δ’ ἔσχατα πρὸς τοὺς ἑαυτοῦ φθεγξάμενος ἐνέβη· καὶ συχνοῦ διαστήματος ὄντος ἐπὶ τὴν γῆν ἀπὸ τῆς τριήρους, ὡς οὐδεὶς παρὰ τῶν...

TRADUZIONE

Salì avendo detto ai suoi queste ultime parole, e sebbene vi fosse un lungo tratto alla terra, dalla trireme, siccome non c'era nessun discorso amichevole da parte dei compagni di navigazione nei suoi confronti, rivolgendosi a Settimio, disse:

"Forse non riconosco che tu sei stato mio compagno d'arme?" E quello acconsentì solo con un cenno del capo, non avendogli detto niente, né dimostrando un sentimento amichevole. Essendoci dunque di nuovo molto silenzio, Pompeo rilesse un discorso scritto da lui in lingua greca che aveva in un piccolo libro che si accingeva a pronunciare presso Tolomeo.

Ma quando si avvicinarono alla terra, Cornelia con gli amici della trireme guardava con ansia crescente il futuro e giunse a rinfrancarsi vedendo molti dei cortigiani allo sbarco radunarsi come per onore e per un'accoglienza amichevole. In quel momento Settimio da dietro trapassò per primo con la spada Pompeo che si afferrava alla mano di Filippo, per alzarsi più facilmente, poi Salvio con quello, poi Achilla estrassero i pugnali.

E quello tirandosi la toga sul volto con entrambe le mani, non dicendo né facendo niente di indegno di lui, ma sospirando soltanto, sopportò le ferite, avendo vissuto cinquantanove anni, morendo un giorno dopo il suo genetliaco.

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