Umanità di Alessandro Magno da kata logon

Umanità di Alessandro Magno (dal libro kata logon)
versione di greco di Plutarco

Τρεπομενᾡ δε προς το δειπνον αυτὧ φραζει τις εν τοις αιχμαλωτοις αγομενας μητερα και γυναικα Δαρειου και θυγατερας δυο παρθενους ιδουσας το αρμα και τα τοξα κοπτεσθαι και θρηνειν, ως απολωλοτος εκεινου....

TRADUZIONE

Alessandro stava per mettersi a tavola quando lo informarono che tra i prigionieri c'erano la madre, la moglie e due giovani figlie di Dario, le quali, avendo visto il cocchio e l'arco del re, temevano che fosse morto e perciò piangevano e si disperavano.

Alessandro restò a lungo in silenzio, poi, addolorato per la sorte delle donne più di quanto non fosse lieto per la sua vittoria, inviò Leonnato ad informarle che Dario non era morto e che loro personalmente non avevano nulla da temere, dal momento che quella fra lui e il re era una guerra per il potere e che pertanto esse avrebbero mantenuto tutto ciò di cui godevano mentre Dario regnava.

Quelle di Alessandro parvero alle donne parole nobili e piene di umanità, ma i fatti lo furono ancora di più, poiché il re concesse loro di seppellire tutti i persiani che volevano e di prendere dal bottino vesti ed ornamenti.

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