Audacia opus est- Versione di latino di Sallustio dal libro Per litteras

Audacia opus est
Versione latino Sallustio traduzione libro Per litteras
inizio: Milites, non eadem nobis... fine: victoriam hostibus relinquatis

Soldati, non incombe su di noi e su di loro uno stesso stato di necessità: noi combattiamo per la patria, per la libertà e per la vita : per loro è poco importante combattere per il potere di pochi.

Perciò attaccate più audacemente, memori dell'antico valore. Vi sarebbe stato lecito trascorrere la vita con una grandissima vergogna in esilio. Alcuni di voi (lett. Voi, alcuni) avrebbero potuto attendere a Roma il denaro di altri, una volta tolti i vostri beni. Poichè quelle condizioni sembrano turpi ed intollerabili per gli uomini (veri), avete deciso di seguire queste.

Se volete lasciare queste cose, occorre audacia. Nessuno, se non vincitore, ha (mai) mutato la guerra in pace. Infatti è veramente una pazzia riporre la salvezza nella fuga, dopo che hai allontanato le armi dai nemici grazie alle quali il corpo è protetto. Sempre in battaglia il pericolo è grandissimo per coloro che hanno grandissimo timore. L'audacia viene ritenuta come un muro. Quando vi guardo, soldati, e quando considero i vostri fatti, mi travolge una grande speranza di vittoria.

L'animo, l'età, la vostra virtù mi esortano, e inoltre la necessità, che rende forti persino i timorosi. Badate a non morire invendicati, e a non essere uccisi, una volta catturati, come pecore, piuttosto di lasciare ai nemici combattendo da uomini (lett. secondo il costume degli uomini) una cruenta e luttuosa vittoria.

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