Considerazioni ecologiste (versione latino Seneca)

Considerazioni ecologiste
Autore: Seneca
N. trad. dal latino

Omnes dicunt: 'Frigus intolerabile est corpori nudo.' Quid ergo? non pelles ferarum et aliorum animalium a frigore satis abundeque defendere queunt?...

Tutti dicono: "Quando si è nudi, il freddo è insopportabile. " Ebbene? La pelle delle fiere e di altri animali non può difenderci più che a sufficienza dal freddo?

Tanti popoli non si coprono il corpo con la corteccia degli alberi? Non si intrecciano piume di uccelli per farne vestiti? Anche oggi la gran parte degli Sciti non indossa pelli di volpi e di martore, morbide al tatto e impenetrabili ai venti? E gli uomini non intrecciavano a mano un graticcio di vimini e lo spalmavano di fango e poi coprivano il tetto di paglia e di rami e passavano tranquilli l'inverno mentre le piogge scivolavano sugli spioventi del tetto?

"Però, bisogna respingere la calura estiva creando più ombra. " Ebbene? Con gli anni non si sono formati molti anfratti che, scavati dalla corrosione del tempo o da qualsiasi altro fenomeno, divennero caverne? Non si rifugiano sottoterra i popoli della Sirte e quelli che, per l'eccessivo ardore del sole, non hanno nessuna copertura sufficientemente valida per respingere il caldo, se non la stessa terra riarsa?

La natura, che ha dato a tutti gli altri animali una vita facile, non è stata ingiusta al punto che solo l'uomo non potesse vivere senza tante arti

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