Definizione di Clemenza (Versione latino Seneca)

Definizione di Clemenza
Autore: Seneca

Clementia est temperantia animi in potestate ulciscendi vel lenitas superioris adversus inferiorem in constituendis poenis.

Plura proponere tutius est, ne una finitio parum rem comprehendat et, ut ita dicam, formula excidat; itaque dici potest et inclinatio animi ad lenitatem in poena exigenda. Illa finitio contradictiones inveniet, quamvis maxime ad verum accedat, si dixerimus clementiam esse moderationem aliquid ex merita ac debita poena remittentem: reclamabitur nullam virtutem cuiquam minus debito facere. Atqui hoc omnes intellegunt clementiam esse, quae se flectit citra id, quod merito constitui posset.

Huic contrariam imperiti putant severitatem; sed nulla virtus virtuti contraria est. Quid ergo opponitur clementiae? Crudelitas, quae nihil aliud est quam atrocitas animi in exigendis poenis
La clemenza è la moderazione dell’animo nell’uso del suo potere di punire; oppure è mitezza di un superiore nei confronti di un inferiore nell’assegnargli una pena. È più sicuro proporre più definizioni, perché non succeda che una sola definizione non sia sufficiente a comprendere la cosa e, per così dire, sia condannata per un vizio di forma; perciò, può essere definita anche un’inclinazione dell’animo alla mitezza nell’infliggere una pena. Gli ignoranti reputano contraria alla clemenza la severità; ma nessuna virtù è contraria ad una virtù.

Che cos’è, dunque, ciò che si oppone alla clemenza? La crudeltà, la quale non è altro che la ferocia dell’animo nell’imporre le pene

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