Gli astri insegnano (Versione latino Seneca)
Gli astri insegnano
Autore: Seneca
Traducendo n. 214 pag. 166
Aspice sidera mundum inlustrantia: nullum eorum perstat. labitur adsidue et locum ex loco mutat et, quamuis cum uniuerso uertatur, in contrarium nihilo minus ipsi mundo refertur, per omnis signorum partes discurrit, numquam resistit;
perpetua eius agitatio et aliunde alio commigratio est. 8. Omnia uoluuntur semper et in transitu sunt; ut lex et naturae necessitas ordinauit, aliunde alio deferuntur; cum per certa annorum spatia orbes suos explicuerint, iterum ibunt per quae uenerant: i nunc et humanum animum, ex isdem quibus diuina constant seminibus compositum, moleste ferre transitum ac migrationem puta, cum dei natura adsidua et citatissima commutatione uel delectet se uel conseruet.
Guarda le stelle che illuminano il mondo: nessuna di esse è ferma. Il sole si sposta continuamente e passa da un luogo a un altro e, benché ruoti con l'universo, pure, gira in senso contrario al moto generale dei cieli; attraversa tutte le costellazioni e non si ferma mai, il suo moto, come la sua migrazione da un luogo all'altro, è perpetuo. (8) Tutti gli astri girano sempre e sono sempre in movimento; si spostano da un luogo all'altro come la legge ineluttabile della natura ha stabilito: quando dopo un certo numero di anni avranno compiuto la loro orbita, di nuovo ripercorreranno il cammino già percorso.
Va' ora a sostenere che l'animo umano, composto della stessa sostanza di quei corpi celesti, possa mal sopportare i cambiamenti e gli spostamenti, quando anche la natura divina si rallegra di questo eterno e rapidissimo movimento e, grazie ad esso, si conserva intatta!
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