Relativismo culturale - versione latino seneca
Relativismo culturale
Autore: Seneca
Deinde ad condicionem rerum humanarum respiciendum est, ut omnium accidentium aequi iudices simus; iniquus autem est qui commune vitium singulis obiecit.
Non est Aethiopis inter suos insignitus color, nec rufus crinis et coactus in nodum apud Germanos virum dedecet: nihil in uno iudicabis notabile aut foedum quod genti suae publicum est. Et ista quae rettuli unius regionis atque anguli consuetudo defendit: vide nunc quanto in iis iustior venia sit quae per totum genus humanum vulgata sunt.
In secondo luogo, si deve tener conto della situazione comune a tutte le vicende umane, per farsi giudici obiettivi di tutto quanto accade: è ingiusto colui che addebita al singolo un vizio di tutti.
Un Etiope, in mezzo ai suoi, non si fa notare per il colore della pelle e, tra i Germani, i capelli biondi ed annodati non disdicono ad un uomo: non giudicherai mai degna di nota o vergognosa, in un individuo, una cosa che è nell’uso comune della sua gente.
E codesti esempi, che ho citato, sono difesi dai costumi d’una regione, di un angolo del mondo; guarda ora quanto è più giusto perdonare quei difetti che sono diffusi in tutto il genere umano.
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