Manifestazioni popolari di lutto per la morte di Germanico - versione latina biennio

Inizio: Romae cum ad primam famam valitudinis attonita et maestas civitas sequentis nuntion opperiretur .....

A Roma, mentre alla prima notizia della malattia la popolazione, colpita e rattristata, attendeva notizie del seguito degli avvenimenti, e all'improvviso verso sera si diffuse, di provenienza incerta, che alla fine stava migliorando, da tutte le parti vi fu un accorrere verso il Campidoglio con lumi e offerte votive e quasi vennero divelte le porte del tempio, perché nulla ritardasse chi desiderava rendere voti, Tiberio fu destato dal sonno dalle voci di quelli che si rallegravano e da ogni parte cantavano in coro " Roma è salva, la patria è salva, Germanico è salvo". Ma quando alla fine fu certo che era morto, non poté né con alcuna distrazione, né con editti impedire il lutto pubblico, ed esso si protrasse anche per i giorni festivi del mese di dicembre. Il giorno in cui morì i templi fumo presi a sassate, gli altari degli dei rovesciati, i Lari domestici furono, da qualcuno pubblicamente ripudiati.

Anche l'orrore dei tempi che seguirono aumentò la gloria e il rimpianto del morto, perché tutti quanti pensavano, non senza motivo, che la crudeltà di Tiberio, che era stata frenata dal rispetto e dal timore di lui (Germanico), presto sarebbe esplosa.

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