Esempio di humanitas dei Romani - Versione latino Valerio Massimo

Esempio di humanitas dei Romani
versione latino Valerio massimo traduzione
libro Littera Litterae 2C pag. 303 N° 4 e
Libro L ingua Magistra 2. Pag. 279, Esercizio 350

Africani Minoris humanitas speciose lateque patuit. Expugnata enim Carthagine ad Siviliae civitates litteras misit ut ornamenta templorum,...

L’humanitas dell’Africano Minore si manifestò in tutta la sua bellezza e larghezza: espugnata Cartagine, inviò dispacci alle città siciliane, affinché per mezzo dei legati recuperassero gli ornamenti dei templi, (sottinteso: che erano stati) trafugati dai Cartaginesi, e provvedessero a riporli al loro posto.

(Egli cioè l'Africano) riteneva, infatti, che questo molto si addicesse al popolo romano. (Egli) fornì un ulteriore esempio di pari humanitas. Avendo scorto, tra i prigionieri venduti all’asta dal questore, un giovane di bell’aspetto e di buona indole, chiese su di lui maggiori ragguagli.

Saputo ch’era numida, orfano di padre ed educato dallo zio materno Masinissa e che, a sua insaputa, pieno di giovanile temerarietà, aveva voluto combattere contro i Romani, (egli) pensò di dovergli perdonare l’errore e la giovane età e di dover fare un atto di doveroso omaggio nei confronti di Masinissa, re fedelissimo a Roma.

Pertanto, donò al giovane un anello, una fibbia d'oro, un laticlavio, e e lo affidò a dei cavalieri incaricati di riaccompagnarlo presso Masinissa, stimando che i frutti migliori di una vittoria fossero restituire al re amico un suo loro congiunto per vincolo di sangue

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