I falsi libri di Numa Pompilio (Versione latino Valerio Massimo)

I falsi libri di Numa Pompilio
versione latino Valerio massimo

In agro Lucii Petilii scribae sub Ianiculo duae lapideae arcae inventae sunt, litteris Latinis Graecusque inscriptae....

nel campo dello scriba Petilio furono trovate due antiche arche inscritte in caratteri latini e greci.

L'iscrizione diceva che in un'altra era sepolto Numa Pompilio, figlio di Pomponio, re dei romani; in un'altra vi erano messi i libri di Numa Pompilio. L'arca, che era detta del re, venne trovata vuota, senza alcun segno di corpo umano.

Aperta l'altra, vennero trovati due fasce legate contenenti sette libri, non solo integri ma anche di recentissimo aspetto. I sette libri latini erano sul diritto dei pontefici, e sette greci sulla dottrina della filosofia. Ma Quinto Petilio, pretore urbano, letti nella loro parte alta, capendo che erano molto pericolosi contro la religione degli dei.

Con l'accordo del senato, i libri vennero bruciati nel fuoco, fatto fuoco dai vittimari al cospetto del popolo.

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