La figlia che allattò la madre

Praetor apud tribunal suum mulierem  ... Quid enim tam inusitatum, quid tam inauditum quam matrem uberibus natae alitam?

Un pretore presso il suo tribunale condannò a morte  una donna di sangue libero a consegnò al triumviro perché nel carcere eseguisse l'esecuzione capitale.

Il capo degli addetti alla sorveglianza la prese in consegna ma mosso da pietà non la fece strangolare subito anzi permise che la figlia debitamente perquisita ad evitare che introducesse del cibo, s'incontrasse con lei sicuro che la condannata sarebbe morta di inedia.

Pur essendo e costui si chiedeva con che cosa mai ella si sostentasse così a lungo, incuriosito osservò la figlia e si accorse che questa denudata la mammella, placava la fame della madre con il suo latte. Raccontato il fatto ammirevole dal carceriere al triumviro, dal triumviro al pretore, dal pretore al collegio dei giudici, la sua novità valse alla condannata la remissione della pena. Dove non arriva o che cosa non sa escogitare l'amore filiale, che scoprì un inusitato sistema per salvare una madre nel carcere?

Cosa infatti tanto strano, che cosa di più inaudito di una madre allattata dal seno di una figlia?

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