La guerra civile senza trionfi (Versione latino Valerio Massimo)

Q. Fulvius, Capua capta, et L. Opimius, Fregellanis ad deditionem compulsis, a senatu triumphandi potestatem petierunt....

Quinto Flavio, occupata Capua e Lucio Opimio, costretti i Fregellani alla resa, (= ablativo assoluto) chiesero al senato la facoltà di celebrare il trionfo.

Ma al senato non piaceva concederlo, non per astio dei senatori, ma era osservata una legge per la quale era garantito che il trionfo fosse decretato solo per l'accrescimento del dominio territoriale. Naturalmente era poco decoroso che i Romani celebrassero il trionfo sui cittadini I Romani non si pentirono mai di questa legge.

Infatti sono sempre state considerate lugubri le vittorie ottenute non dal sangue versato straniero ma da quello patrio. Infatti Gaio Antonio, Lucio Cinna, Caio Mario e a Lucio Silla compirono guerre civili: nessuno tuttavia ottenne il trionfo.

Il senato provò vergogna e tristezza a conferire la corona di alloro a qualcuno, mentre parte della cittadinanza piangeva: bisognava inghirlandare con la corona solo coloro che avessero servito la patria e avessero esteso i confini dello stato.

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