L'amicizia tra Damone e Finzia (Versione latino Valerio Massimo)

L'amicizia tra Damone e Finzia versione latino
Valerio Massimo traduzione libro Primus Liber vol. C

Damon et Phintias fidelem inter se iunxerunt amicitiam. Cum alterum ex his Dionysius Siracusanus capite damnavisset, atque is tempus...

Damone e Finzia strinsero tra loro una leale amicizia. Avendo il Siracusano Dionisio condannato a morte uno di questi, ed avendo egli ottenuto tempo in cui, andato a casa, sistemare le sue cose, l’altro non esitò a offrirsi garante al tiranno per il suo ritorno.

Era libero dal pericolo di morte, colui che poco prima aveva avuto il collo posto sotto alla spada; sotto la spada aveva messo la sua testa colui al quale sarebbe stato possibile vivere al sicuro: e così tutti, e soprattutto Dionisio, osservavano l’esito della situazione bizzarra ed in bilico.

Avvicinandosi poi il giorno determinato, e non essendo tornato quello, ciascuno condannava per la stoltezza il tanto temerario garante. Ma egli proclamava di non temere niente a riguardo della costanza dell’amico.

E all’ora stabilita da Dionisio, l’altro arrivò. Il tiranno, meravigliatosi di fronte al coraggio di entrambi, revoco` al condannato il supplizio, e oltre a loro chiese che ammettessero lui nel vincolo di amicizia.

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