Un piano astuto di Scipione Emiliano Maggiore

Un piano astuto di Scipione Emiliano MaggioreSPECIMEN

Scipio quoque superior praesidium calliditatis amplexus est: ex Sicilia enim petens Africam, cum e fortissimis peditibus Romanis...

Anche Scipione Maggiore ricorse all'aiuto dell'astuzia. Infatti, diretto dalla Sicilia in Africa, volendo completare il numero di trecento cavalieri con fortissimi fanti romani e non potendo armarli tanto in fretta, ottenne con l’accortezza della decisione ciò che la ristrettezza del tempo gli negava:

e infatti ordinò a trecento di quei giovani che aveva con sé, i più nobili e i più ricchi di tutta la Sicilia, ma privi di armi, che si procurassero belle armi e cavalli scelti il più presto possibile, come se avesse l’intenzione di portarli con sé immediatamente per assediare Cartagine.

E dopo che quelli ebbero obbedito all’ordine tanto velocemente quanto con animo turbato, in considerazione della durata e della pericolosità della guerra, Scipione dichiarò che condonava loro la spedizione, se avessero voluto consegnare ai suoi soldati le armi e i cavalli. Gli imbelli giovani e codardi colsero la proposta e cedettero ben volentieri il loro equipaggiamento ai nostri.

Dunque la furbizia del comandante fece in modo che ciò che sarebbe stato un grave peso se fosse stato ordinato direttamente, diventasse un grandissimo beneficio, poiché prima aveva suscitato la paura del servizio militare, poi l'aveva dissipata.

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