Morte di Cassio a Filippi - Velleio Patercolo versione latino

versione latino Velleio Patercolo

Caesar Octavianus et Antonius cum Bruto Cassioque apud urbem Philippos conflixerunt....

Cesare Ottaviano e Antonio combatterono Filippo con Bruto e Cassio presso la Città (sott. di Filippi).

L'ala a cui era a capo Bruto, respinti i nemici, occupò l'accampamento di Cesare; quell'ala invece, in cui c'era Cassio, messa in fuga e malconcia, si ritirò in posizioni più elevate. Allora Cassio, valutando simile alla sua la sorte del collega, mandò un soldato e ordinò che gli fosse riferito quale fosse la quantità e la forza dei nemici.

Siccome quello tardava e la fila di quelli che accorrevano era nelle vicinanze e a causa della polvere non si potevano distinguere l'aspetto esteriore né le insegne, valutando che fossero i nemici coloro che facevano irruzione, avvolse la testa in un mantello e impavido mostrò il collo proteso ad un liberto perché fosse reciso.

La testa di Cassio era caduta a terra, quando arrivò il soldato che annunciava che Bruto era vincitore. E questo, vedendo il suo generale che giaceva a terra, disse: "Seguirò colui che la mia lentezza ha ucciso", e così si gettò sulla spada.

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