Riforme di Tiberio Gracco - Versione di Velleio Patercolo

Velleio Patercolo Nuovo comprendere e tradurre e
libro il latino di base
Dal libro Il latino di Base Versione 1 pagina 232

Quippe Tiberius Gracchus, Tiberii Gracchi clarissimi atque eminentissimi viri filius, P. Africani ex filia nepos, quo quaestore et auctore...

Poiché Tiberio Gracco, figlio di Tiberio Gracco, uomo notissimo ed eminente, nipote, attraverso una figlia, di Publio Africano, per mezzo del quale, mentre era questore e sotto i suoi auspici quel trattato era stato concluso, ora sopportando malamente che un patto, da Lui stipulato, fosse abolito, ora invece temendo che simile fosse La differenza tra un giudizio comminato e una pena inflitta, fu creato tribuno della plebe, uomo per altri versi il più innocuo, estremamente prolifico di ingegno, di propositi sacrosanti, adorno di così tante virtù quante ne ebbe accolto una condizione mortale perfetta sia per natura che per esercizio, durante il consolato di P. Mucio Scevola e L. Calpurnio Pisone centosessantadue anni fa, si stacco dai boni, promise La cittadinanza a tutta L'Italia e allo stesso tempo, promulgate delle Leggi agrarie allorché tutti bramavano [La terra] allo stesso modo, mescolò L'alto e il basso e condusse La res publica alla rottura e a un pericolo di divisione.

Abbrogò La carica del suo collega Ottavio che gli resisteva in nome deìl bene pubblico creò un triumvirato per dividere Le terre e dedurre colonie formato da Lui stesso, suo suocero il consolare Appio e Gaio suo fratello, che era ancora giovane

Versione dal libro Nuovo comprendere e tradurre

Tiberio Gracco, figlio di Tiberio Gracco, uomo notissimo ed eminente, nipote, attraverso una figlia, di Publio Africano, fu creato tribuno della plebe, uomo per altri versi il più innocuo, estremamente prolifico di ingegno, di propositi sacrosanti, adorno di così tante virtù quante ne ebbe accolto una condizione mortale perfetta sia per natura che per esercizio, durante il consolato di P. Mudo Scevola e L. Calpurnio Pisone, si stacco dai boni, promise la cittadinanza a tutta l'Italia e allo stesso tempo, promulgate delle leggi agrarie allorché tutti bramavano [la terra] allo stesso modo, mescolò l'alto e il basso e condusse la res publica alla rottura e a un pericolo di divisione.

Abbrogò la carica del suo collega Ottavio che gli resisteva in nome deil bene pubblico creò un triumvirato per dividere le terre e dedurre colonie formato da lui stesso, suo suocero il consolare Appio e Gaio suo fratello, che era ancora giovane. Questo fu l'inizio, nella città di Roma, del sangue civile.

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