Scipione Emiliano - Versione latino Velleio Patercolo

P. Scipio Africanus Aemilianus, qui Carthaginem deleverat, post tot acceptas circa Numantiam clades, creatus iterum consul, missusque in...

P. Scipione Africano Emiliano quello che aveva distrutto Cartagine dopo tante disfatte subite a Numazia, fu fatto console per la seconda volta e inviato in Spagna in Spagna replicò il valore e la fortuna dimostrati in Africa: dopo un anno e tre mesi dal suo arrivo, rase al suolo Numanzia, dopo averla cinta con opere.

Né, prima di lui, alcun uomo, di alcun popolo, ebbe affidato ad eterna memoria il proprio nome, in virtù della distruzione di città di grande rinomanza, in effetti, con l'aver distrutto Cartagine e Numazia, ci riscattò dalla paura della prima e dagli oltraggi dalla seconda.


Tornato a Roma oco tempo dopo, sotto il consolato di M. Aquilio e C. Sempronio - ovvero 150 anni or sono dopo due consolati e due trionfi e la distruzione di due (città) terrori per la Repubblica fu trovato una mattina morto nel letto: sul collo gli furono riscontrati segni di strangolamento.


Non si tennero inchieste sulla morte di cotanto eroe: il suo corpo fu traslato alla sepoltura con la testa coperta da un velo: grazie al quale Roma aveva alzato la testa al di sopra del mondo intero

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