Per i Megalopolitani 4 e 5 (Demostene)

Οὐκοῦν οὐδ’ ἂν εἷς ἀντείποι ὡς οὐ συμφέρει τῇ πόλει καὶ Λακεδαιμονίους ἀσθενεῖς εἶναι καὶ Θηβαίους τουτουσί. ... ἀλλ’ ὅπως μηδέτεροι δυνήσονται μηδὲν ἡμᾶς ἀδικεῖν· οὕτω γὰρ ἂν ἡμεῖς μετὰ πλείστης ἀδείας εἴημεν.

Nessuno dunque potrebbe replicare che alla città sia utile che gli spartani e i Tebani siano deboli.

Ora le cose sono ridotte in termine, che, a voler fare una congettura da quello che è stato detto, i Tebani, se fossero ripopolate Orcomeno, Tespia e Platea, diminuirebbero la loro potenza e all'incontro gli spartani, se l'Arcadia fosse da loro stessi popolata e distruggessero Megalopoli, diventerebbero di nuovo forti.

Da vedere è dunque se convenga, prima che quelli siano abbassati, che questi diventino più potenti, e senza nostro consenso e con nostro danno la potenza dei Lacedemoni s'accresca troppo, e troppo si diminuisca quella dei Tebani.

Infatti senza dubbio non diremmo mai che vogliamo scambiare gli avversari e avere gli spartani invece dei Tebani. Non è questo ciò che abbiamo a cuore; ma bensì che né gli uni né gli altri ci possano nuocere; così infatti noi potremo stare al sicuro.

da Per i Megapolitani di Demostene

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