Virgilio - Versione latino

Inizio: Idem nobis per Romanos quoque auctores ordo ducendus est. Fine: faciant, elegantes in sua quisque materia, sed alter humilis, alter difficilis.

Anche per gli autori romani noi dobbiamo seguire lo stesso ordine a. Pertanto come presso quelli fu Omero a segnare un esordio assai fortunato, così presso di noi fu Virgilio, senza dubbio il più simile fra tutti i poeti greci e nostri relativamente all'epica.

Mi avvarrò in effetti delle stesse parole che da giovane ho sentito dire da Afro Domizio, il quale, a me che gli domandavo quale poeta egli riteneva che potesse avere una somiglianza con Omero, rispose: "Il secondo è Virgilio, tuttavia più vicino al primo che al terzo". E, per Ercole, come dobbiamo chinare il capo davanti alla natura di (quello)

Omero, celeste e immortale, così dobbiamo rendere omaggio alla cura e alla diligenza di Virgilio e anzi in costui (Virgilio) c'è un maggiore scrupolo, dal momento che egli fu costretto ad effettuare una maggiore rielaborazione, e per quanto siamo soggiogati dai personaggi più eccellenti, forse giudichiamo con equità.

Tutti gli altri lo seguiranno a grande distanza. Macro e Lucrezio sono infatti due autori da leggere, certo, ma non perché ci insegnino uno stile, che è il nocciolo dell'eloquenza; sono eleganti ciascuno nella sua materia, ma il primo è semplice da capire, mentre il secondo è di difficile comprensione.

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