I naviganti

Ἐμβάντες τινὲς εἰς σκάφος ἔπλεον. Γενομένων δὲ αὐτῶν πελαγίων, συνέβη χειμῶνα ἐξαίσιον γενέσθαι καὶ τὴν ναῦν μικροῦ καταδύεσθαι....

Alcuni, che si erano imbarcati su una nave, stavano navigando, ma quando si trovarono in alto mare, accadde che scoppiasse una violenta tempesta e che per poco la nave non affondasse.

Uno dei naviganti, strappatosi le vesti di dosso, si metteva ad invocare con lamenti e gemiti gli dèi della patria, promettendo che avrebbe offerto sacrifici di ringraziamento, se si fossero salvati.

Quando poi la tempesta cessò e arrivò di nuovo la bonaccia, vòltisi a far festa, danzavano e saltavano per il fatto che l'avevano scampata inaspettatamente. E il timoniere che era inflessibile disse a loro:

«Ma, cari amici, ci conviene essere gioiosi così, tenendo presente che, se capita, ci sarà ancora tempesta». La favola insegna a non esultare invano per gli eventi fortunati, riflettendo sulla facilità di mutamento della sorte.

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