La zanzara il leone e il ragno - versione greco Esopo

LA ZANZARA IL LEONE E IL RAGNO VERSIONE DI GRECO di Esopo TRADUZIONE dal libro Anthropoi e da altro libro TRADUZIONE anthropoi

Una zanzara andò dal leone e gli disse: “Io non ti temo e tu non sei affatto più forte di me. Non credi a ciò che ti dico? In che cosa consiste la tua forza?

Graffiare con le unghie e mordere con i denti? Ma questo lo fa qualsiasi donna quando litiga col marito. Io sono molto più forte di te. Combattiamo, se vuoi”. E dato fiato alla tromba, la zanzara gli si gettò contro, punzecchiandolo intorno alle narici, in quella parte dove il muso non è protetto dai peluria.

Il leone con i suoi artigli non faceva che graffiare se stesso, finché rinunciò al combattimento. Rimasta così vincitrice del leone, la zanzara suonò la tromba, cantò l’epinico e poi prese il volo. Ma andò a sbattere nella ragnatela di un ragno.

E mentre questo se la succhiava, essa si lamentava, essa che, dopo aver mosso guerra ai più potenti, perì ora, per opera di un ragno, il più vile degli insetti.

TRADUZIONE alternativa

Una zanzara giungendo disse ad un leone: "non ti temo, né sei più forte di me. Infatti ti gratti con gli artigli e mordi con i denti;

lo fa anche una donna litigando con il marito. Io sono molto più forte di te. Se vuoi, possiamo anche andare in battaglia.

" e la zanzara suonando la tromba si slanciò, mordendo il volto senza pelo di lui attorno alle narici. E il leone si graffiò con i proprio artigli e rinunciò allo scopo. La zanzara vinto il leone, dopo aver suonato e cantato l'epinicio, volò via, ma su impigliò alla tela di un ragno e fu mangiata mentre si lamentava.

Così la zanzara fece guerra contro i più grandi, ma perì a causa di un semplice animale, il ragno.

TRADUZIONE DA ALTRO LIBRO

Una zanzara andò dal leone e gli disse: “Io non ti temo e tu non sei affatto più forte di me. Non ci credi?

In che cosa consiste la tua forza? Graffiare con le unghie e mordere coi denti? Ma questo lo fa qualsiasi donnetta quando litiga col marito. Io sì che sono molto più forte di te. Scendiamo pure in campo, se vuoi”. E dato fiato alla tromba, la zanzara gli si gettò contro, punzecchiandolo intorno alle narici, in quella parte dove il muso non è protetto dai peli. Il leone con i suoi artigli non faceva che graffiare se stesso, finché rinunciò al combattimento.

Risultata così vincitrice del leone, la zanzara sonò la tromba, cantò l’epinicio e poi prese il volo. Ma andò a sbattere nella tela di un ragno.

E mentre questo se la succhiava, essa faceva lamento, essa che, dopo aver mosso guerra ai più potenti, periva ora per opera di un ragno, il più vile degli insetti.

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