Zeus giudice

Ὁ Ζεὺς τὰς τῶν ἀνθρώπων ἁμαρτίας ἐν ὀστράκοις τὸν Ἑρμῆν ὥρισε γράφειν, καὶ εἰς κιβώτιον ἀποτιθέναι πλησίον αὐτοῦ, ὅπως ἑκάστου τὰς δίκας ἀναπράσσῃ. Συγκεχυμένων δὲ τῶν ὀστράκων ἐπ᾿ ἀλλήλοις, τὸ μὲν βράδιον, τὸ δὲ τάχιον ἐμπίπτει εἰς τὰς τοῦ Διὸς χεῖρας, εἴποτε καλῶς κρίνοιτο. Ὅτι οὐ χρὴ θαυμάζειν διὰ τοὺς ἀδίκους καὶ πονηροὺς ὅτι τάχιον οὐκ ἀπολαμβάνουσιν ὑπὲρ τῶν ἀδικιῶν αὐτῶν.

Zeus ordina a Ermes di scrivere sopra dei cocci le colpe degli uomini e di metterli in un'arca che gli sta accanto in modo che lui possa vederli ed assegnare ad ognuno il castigo che merita. Poiché i cocci si mischiano fra di loro alcuni capitano nelle mani di Zeus prima di altri. Così non bisogna meravigliarsi che i disonesti ed i malvagi non siano prontamente condannati per le loro ingiustizie.

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