La spedizione ateniese in Sicilia (Versione latino Giustino)

La spedizione ateniese in Sicilia
versione latino Giustino traduzione
libro la versione latina nel biennio
Inzio: Post bellum inter Catinenses ... fine: et captivitatis dedecorecladem suorum auxit.

Dopo la guerra tra i Catanesi e i Siracusani, i Siracusani non osservarono le condizioni di pace, perciò i Catanesi mandarono ambasciatori in Grecia, i quali giunsero nell'assemblea con una lurida veste, con i capelli e la barba lunga e piangendo chiesero un aiuto dagli Ateniesi.

Fu quindi deciso l'allestimento di una grande flotta; furono eletti comandanti Nicia, Alcibiade e Lamaco e furono mandati in Sicilia. Ma durante il viaggio Alcibiade fu richiamato in patria, citato in giudizio per empietà dagli Ateniesi.

Così in Sicilia giunsero solo Nicia e Lamaco e in un primo tempo combatterono con Marte a loro favore; ma poi i Siracusani chiesero un aiuto dagli Spartani e da essi fu mandato, in aiuto alla città, Gilippo. E così gli Ateniesi, vinti in battaglia, furono messi in fuga; in quella battaglia Lamaco, combattendo valorosamente, fu ucciso. Allora Nicia ricominciò la battaglia navale, ma, dopo varie vicissitudini, la flotta degli Ateniesi fu vinta per la seconda volta e Nicia fuggì con i superstiti delle truppe terresti.

Gilippo in parte catturò i fuggitivi, in parte li uccise. Nicia fu catturato e aumentò la disfatta dei suoi con il disonore della prigionia.

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