L'ordinamento di Licurgo (Versione latino Giustino)

L'ordinamento di Licurgo
Autore: Giustino

Parsimoniam omnibus suasit, existimans laborem militiae adsidua frugalitatis consuetudine faciliorem fore. Administrationem rei publicae per ordines divisit:

regibus potestatem bellorum, magistratibus iudicia et annuos successores, senatui custodiam legum, populo sublegendi senatum vel creandi quos vellet magistratus potestatem permisit. Fundos omnium aequaliter inter omnes divisit, ut aequata patrimonia neminem potentiorem altero redderent. Convivari omnes publice iussit, ne cuius divitiae vel luxuria in occulto essent. Iuvenibus non amplius una veste uti toto anno permissum, nec quemquam cultius quam alterum progredi nec epulari opulentius, ne imitatio in luxuriam verteretur. Pueros puberes non in forum, sed in agrum deduci praecepit, ut primos annos non in luxuria, sed in opere et in laboribus agerent.

Virgines sine dote nubere iussit, ut uxores eligerentur, non pecuniae, severiusque matrimonia sua viri coercerent, cum nullis frenis dotis tenerentur Licurgo non fu più grande per la capacità di formulare delle leggi che per l’esempio; se è vero che con nessuna legge prescrisse nei confronti di altri nulla, di cui egli stesso non desse prima dimostrazione in sé. Consigliò a tutti la parsimonia, ritenendo che l’impegno gravoso del servizio militare sarebbe stato più facile per l'assidua pratica della semplicità di vita. Divise le proprietà terriere di tutti in egual modo tra tutti, affinché i patrimoni parificati non rendessero nessuno più potente dell'altro. Ordinò che tutti tenessero banchetti sotto gli occhi di tutti, perché le ricchezze o il lusso di qualcuno nnon fossero in segreto.

Ai giovani non fu concesso di usare più di una veste per tutto l´anno e a nessuno fu permesso di avanzare (ipubblicamente) con abiti più eleganti di un altro né di banchettare più sontuosamente, perché lo spirito di imitazione non si trasformasse nel lusso. Ordinò che le vergini si sposassero senza dote, affinché fossero sceltele moglii e non i patriimoni e perché gli uomini contraessero i loro matrimon con più serietà dato che non erano trattenuti da alcun vincolo di dote.

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