Dov'è la vera ricchezza - versione greco Senofonte da Greco terza edizione

DOV'è LA VERA RICCHEZZA VERSIONE DI GRECO di Senofonte TRADUZIONE dal libro Greco terza edizione

Νομίζω, ω άνδρες, τούς ανθρώπους ουκ εν τω οίκω τόν πλουτον καί τήν πενίαν έχειν αλλ’ εν ταις ψυχαις....

TRADUZIONE numero 1

Io penso che gli uomini non abbiano in casa l'abbondanza e la miseria, ma negli animi. Vedo così una grande abbondanza di privati, i quali pur avendo ricchezze notevolissime, credono di essere tanto in miseria da sopportare ogni flagello e da affrontare ogni ostacolo per guadagnare di più; e so anche di fratelli che hanno ricevuto in sorte beni uguali eppure uno dei due ha quanto è necessario e quanto è in più per la spesa, l'altro invece è povero di ogni cosa. E conosco pure di alcuni re, i quali sono tanto avidi di ricchezze da commettere colpe molto più gravi che gli uomini più indigenti.

Infatti a causa della povertà alcuni sicuramente rubano, altri traforano le pareti, altri fanno degli schiavi, e vi sono dei re che distruggono famiglie sane e uccidono parecchi insieme e spesso anche per il denaro sottomettono intere città.

Io commisero molto costoro per la loro grave malattia. Mi sembra infatti che essi soffrano in maniera simile a quella persona che pur mangiando molto non riesca mai a saziarsi.

Traduzione numero 2

Ritengo, o signori, che gli uomini non abbiano la ricchezza e la povertà nel patrimonio ma nell'animo (lett. "negli animi"; ). Infatti, noto che molti privati cittadini, pur avendo di gran lunga molte ricchezze, ritengono di essere così poveri che si sobbarcano ogni fatica e ogni pericolo per ottenere ricchezze più cospicue.

Conosco anche dei fratelli i quali, pur avendo ricevuto in sorte gli stessi beni, l'uno ne ha a sufficienza, l'altro, invece, manca di ogni cosa. Mi accorgo anche che dei tiranni hanno così brama di ricchezze che compiono azioni di gran lunga più tremende di coloro che si trovano nella più estrema indigenza:

infatti, a causa della necessità naturalmente alcuni rubano, altri perforano pareti per rubare, altri ancora sono ridotti in schiavitù; inoltre, i tiranni si impadroniscono di ogni patrimonio, compiono stragi in massa, spesso assoggettano intere città per le ricchezze.

Dunque, uomini del genere che quanto più sono fortunati tanto più sono avidi, io assolutamente compatisco per la loro malattia così terribile.

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