Il coraggio dei soldati di Cesare - Versione greco Plutarco
I l coraggo dei soldati di cesare
versione di greco e traduzione dal libro gymnasio n
Eν δε Βρεττανία των πολεμίων είς τόπον έλώδη καί μεστόν ύδάτων έμπεσοΰσι τοις πρώτοις ταξιάρχοις έπιθεμένων, στρατιώτης, Καίσαρος αύτοΰ...
Un'altra volta, in Britannia, quelli dei primi manipoli coi loro centurioni si erano impantanati:
subito uno stuolo di nemici gli si buttarono addosso, allora uno dei soldati di Cesare che assisteva alla scena si spinse in mezzo ai barbari e con una lunga serie di notevoli atti di coraggio e di valore li mise in fuga, liberando così i comandanti; poi, cedendo il posto a tutti gli altri, gettato via lo scudo, si buttò per ultimo nella corrente limacciosa e a forza di braccia e di piedi ne venne fuori anche lui. Con tutto ciò, mentre i suoi gli andavano incontro esultanti, lui, sguardo a terra, mortificato e piangente, si gettò ai piedi di Cesare chiedendogli perdono per avere abbandonato lo scudo.
Un'altra volta, in Africa, i soldati di Scipione catturarono una nave della flotta di Cesare, sulla quale si trovava pretore Granio Petrone.
Data la sua carica, fatti prigionieri tutti gli altri, gli dissero:
«Tu sei salvo». Ma lui: «La salvezza i soldati di Cesare sono abituati a darla, non a riceverla». E si uccise con un colpo di spada.