La morte di Ciro - Gymnasion versione greco

Senofonte dal libro gymnasion

ὡς δ' ἡ τροπὴ ἐγένετο, διασπείρονται καὶ οἱ Κύρου ἑξακόσιοι εἰς τὸ διώκειν ὁρμήσαντες, πλὴν πάνυ ὀλίγοι ἀμφ' αὐτὸν κατελείφθησαν, σχεδὸν οἱ ὁμοτράπεζοι καλούμενοι....

Traduzione numero 1

Ma non appena si verificò la rotta nemica, si disuniscono anche i seicento di Ciro, che si gettano all’inseguimento, tranne pochissimi che rimasero con lui, più o meno i suoi cosiddetti compagni di tavola.

Mentre era con loro, scorge il re e gli uomini al suo seguito. Subito non si trattenne più, ma disse: "Ecco il mio uomo"; si lancia contro di lui, lo colpisce al petto e lo ferisce trapassandogli la corazza, come racconta Ctesia il medico, che afferma di aver curato di persona la ferita. Ma proprio mentre lo colpiva, qualcuno gli vibra un colpo di giavellotto sotto l'occhio, con forza.

Allora qui scoppiò un violento corpo a corpo tra il re e Ciro e i rispettivi uomini. Il numero di quanti caddero tra i sudditi del re, lo riferisce Ctesia, che era con lui. Ciro stesso morì e dopo di lui gli otto più valorosi del suo séguito. raccontano che Artapate, il più fidato tra i suoi sceptuchi, come vide Ciro a terra, balzò da cavallo e si gettò sul suo corpo. Non manca chi sostiene che il re abbia dato l'ordine di trucidarlo sul corpo di Ciro; altri affermano che si sia tagliato di suo pugno la gola, sguainata la scimitarra: ne aveva una d'oro e portava anche una collana, bracciali e altri monili, come usano i nobili persiani.

Ciro lo stimava per il suo affetto e la sua lealtà. Così dunque morì Ciro: nessuno, tra i Persiani vissuti dopo Ciro il vecchio, fu più regale e degno del comando, come concordemente ammettono le persone che lo hanno conosciuto di persona.

Traduzione numero 2

Ma non appena si verificò la rotta nemica, si disuniscono anche i seicento di Ciro, che si gettano all’inseguimento, tranne pochissimi che rimasero con lui, più o meno i suoi cosiddetti compagni di tavola.

Mentre era con loro, scorse il re e gli uomini al suo seguito. Allora non si trattenne più, ma dopo aver detto «Ecco il mio uomo!». si lanciò contro di lui e lo ferì al petto e gli trapassò la corazza, come racconta il medico Ctesia, che sostiene di aver curato di persona la ferita. Ma proprio mentre lo colpiva, qualcuno gli vibrò con forza un colpo di giavellotto sotto l’occhio.

Allora combattendo sia il re sia Ciro sia i rispettivi uomini, quanti morirono tra i sudditi del re lo riferisce Ctesia, infatti, era con lui. Ciro stesso morì, e assieme a lui gli otto più valorosi del suo seguito. Si racconta che Artapate, il più fidato tra gli sceptuchi, appena vide Ciro a terra, balzato dal cavallo si gettò sul suo corpo. E alcuni dicono che il re abbia dato l’ordine di trucidarlo sul corpo di Ciro;

altri, invece, affermano che, dopo aver sguainato la scimitarra, si sia tagliato di suo pugno la gola: infatti, aveva una scimitarra d’oro; e portava anche una collana, bracciali e altri monili, come usano i nobili persiani; infatti, era stimato da Ciro per il suo affetto e la sua lealtà.

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