Parla la virtù

Parla la virtù versione greco Senofonte

Εγω δε συνειμι μεν θεοις, συνειμι δε ανθρωποις τοις αγαθοις· εργον δε καλον ουτε θειον ουτ' ανθρωπινον χωρις εμου ουποτε εγενετο....

2 traduzioni per lo stesso titolo da 2 libri diversi
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TRADUZIONE

Sono arrivata a da te, o Eracle, perché conosco coloro che ti hanno fatto nascere e ho osservato la tua natura mentre eri un fanciullo, e proprio per ciò io spero che, se tu vorrai seguire la via che porta a me, tu possa compiere azioni ottime e meritevoli di lode, e che io possa essere anche venerata di più ed apparire, grazie alle tue buone azioni, più distinta nella rettitudine. Non ti darò false illusioni con i principi del piacere, ma come è stato stabilito dagli dei, ti farò notare la realtà dei fatti. Infatti gli dei, nulla d buono concedono di buono né (nulla concedono) di bello agli uomini senza lavoro e fatica, anzi, se brami che gli dei siano benevoli nei tuoi confronti, devi venerarli.

Se poi brami essere tenuto nel più alto onore da una città, devi esserle di enorme aiuto; se brami essere ammirato da tutta la Grecia per il tuo valore devi impegnarti ad portare benefici alla Grecia; se poi brami che un podere tii dia frutti in abbondanza, devi coltivarlo, e se brami diventarei ricco grazie all’allevamento devi curare i capi di bestiame. Se vuoi espanderti e crearti un possedimento grazie alle tue imprese, o se brami liberare amici dalla prigionia o rendere schiavi i tuoi nemici, devi acquisire l’arte militare da quelli che ne siano esperti ed adoperarti per esercitarla come è dovuto;

se invece brami di essere forte anche fisicamente devi esercitare il corpo ad essere assoggettato alla mente, perché sia la mente ad ordinare, e devi esercitare il tuo corpo con fatica e sudore.

ALTRA VERSIONE STESSO TITOLO DAL LIBRO GYMNASION

ἐγὼ δὲ σύνειμι μὲν θεοῖς, σύνειμι δὲ ἀνθρώποις τοῖς ἀγαθοῖς: ἔργον δὲ καλὸν οὔτε θεῖον οὔτ᾽ ἀνθρώπειον χωρὶς ἐμοῦ γίγνεται....

Io mi accompagno con gli dei e con gli uomini onesti; nessuna bella impresa né divina né umana si fa senza di me. Sono la più onorata di tutti presso gli dei e presso gli uomini cui si addice onorarmi;

sono collaboratrice amata degli artigiani, guardiana fidata della casa per i proprietari, soccorritrice benevola per i servi, valida cooperatrice del lavoro in tempo di pace, alleata stabile nelle imprese di guerra, ottima compartecipe dell'amicizia.

I miei amici godono dolcemente e senza doversi affaccendare del cibo e del bere; infatti evitano queste cose fin quando non ne provano desiderio. Il sonno è più dolce per loro che per la gente oziosa, né si crucciano dovendo abbandonarlo, né tralasciano per esso di fare quello che devono. E i giovani si rallegrano delle lodi dei vecchi, e i più vecchi gioiscono del rispetto dei più giovani; e con piacere ricordano le imprese del tempo passato, e si compiacciono di ben agire al presente, essendo per causa mia cari agli dei, amati dagli amici, onorati dalle patrie.

Quando poi viene il termine stabilito dal destino, non giacciono dimenticati e senza gloria, ma fioriscono perennemente ricordati nei canti

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