Discorso di un oratore dopo una sconfitta- Versione greco da Nuovo I greci e noi

Discorso di un oratore dopo una sconfitta
VERSIONE DI GRECO TRADUZIONE
dal libro Nuovo I greci e noi

O ρητωρ εν τῃ εκκλεσιᾳ ελεγεν: "Παρ ελπιδα υπο των πολεμιων ηττημεθα και οι νικωντες ημιν δεινα προστεταχασιν....

L'oratore in assemblea disse: «Contro ogni aspettativa siamo stati sconfitti [ ηττημεθα ] dai nemici e i vincitori [ οι νικωντες] ci hanno imposto [προστεταχασιν] condizioni terribili [ δεινα ]. Siamo stati annientati [ εκπεπληγμεθα] dalla paura, e tutto è andato in confusione [ τεταρακται].

La patria, che ci ha allevati [τετροφεν ], è stata danneggiata [ βεβλαπται ] assai gravemente e la nostra città si trova a mal partito [ κακως ...πεπραγεν], perché è bisognosa dei generi necessari ogni giorno.

Gli alleati poi, che noi avevamo come fiduciosi [πεπεισμενους ] in noi, ci hanno abbandonati [ καταλελοιπασιν]. Abbiamo seppellito [ γῃ κεκρυφαμεν] molti, che pensavano di di dover correre il rischio, altri sono stati seppelliti [ τεθαμμενοι εισιν] in una terra straniera. Ora ci siamo raccolti [ Συνειλεγμεθα ], per cercare l'utilità per la città: siamo stati costretti [ ηναγκασμεθα] a fare la pace. Bisogna allora che voi poniate mano ai lavori, che avete trascurato [ εκλελοιπατε ] a causa della guerra.

Non provate sdegno, ma state su di morale: se troveremo [ εαν ...ευρωμεν] l'allontanamento dei mali di questo momento, abiteremo la città con sicurezza e fiducia.

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