Imbarazzo di Paride, giudice di bellezza
Πως αν ουν δυναιμην εγω, θνητος αυτος και αγροικος ων, δικαστης γιγνεσθαι παραδοξου θεας και μειζονος η κατα βουκολον: ... και ουτως η κρισις; (Versione greco da Luciano)
Come potrei mai io, che sono mortale e che vivo in campagna (ἄγροικος), diventare da bovaro giudice della meravigliosa e possente dea? Risolvere meglio queste cose infatti è compito di persone splendide e raffinate;
io forse potrei giudicare, secondo la mia capacità, quale capra è più bella di un'altra capra e quale giovenca di un'altra giovenca;
tutte queste dee (sono) ugualmente belle e non sono capace di spostare (μετάγω) la vista da una all'altra; ...(CONTINUA)