Sicani e Sicelioti - Diodoro Siculo versione greco phronemata

Sicani e Sicelioti VERSIONE DI GRECO di Diodoro Siculo TRADUZIONE dal libro Phronemata

Οι Σικανοι το παλαιον κωμηδον ωκουν, επι των οχυρωτατων λοφων τας πολεις κατασκευαζοντες δια τους ληεστας ΦΙΝΕ: αυτοις προς τους Σικανους, εως συνθηκας ποιησαμενοι συμφωνους ορους εθεντο της χωρας

I sicani una volta vivevano in borgate: e si erano fabbricate sui colli piccole città per salvarsi dalle incursioni dei ladroni.

Non erano poi essi sotto il comando di un solo re, ma ogni borgo aveva il suo principe particolare e da prima tenevano tutta l'isola, e si procacciavano il vivere lavorando la terra. Ma poi, come avvenne, che in moltissime parti l'Etna spargeva le sue fiamme e a tratti lontani ingombrava molti paesi con le sue eruzioni, e il devastare le terre durò molti anni; gli abitanti presi da timore abbandonarono le parti della Sicilia volte verso l'aurora e si ritirarono nelle occidentali.

Dopo molte età la nazione dei siculi passava con le sue famiglie dall'Italia in Sicilia, occupò le contrade che erano state abbandonate dai Sicani e desiderosi di acquistare più territorio cominciò ad estendersi più al largo e a fare incursioni e saccheggiamenti a danno dei limitrofi, e così nacquero frequenti guerre tra siculi e Sicani, fino a tanto che venuti i due popoli a patti, stabilirono di mutuo consenso i confini entro i quali ognuno si doveva contenere

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