Infelice sorte di Atteone (Versione latino Igino)

Infelice sorte di Atteone versione latino Igino
traduzione libro lingua e cultura latina

Dea Diana, cum in valle opacissima in Boeotia, cui nomen est Gargaphie (= «Gargafie»), aestivo tempore fatigata ex assidua venatione se...

Un giorno d'estate in cui Diana, stanca della lunga caccia, si stava lavando a una fonte chiamata Partenio in un'ombrosissima valle detta Gargafia, in quello stesso luogo giunse Atteone, nipote di Cadmo e figlio di Aristeo e Autonoe, per ristorare se stesso e i suoi cani che aveva sfinito nell'inseguimento delle fiere.

Egli dunque si trovò davanti alla Dea: e perché non lo raccontasse a nessuno, ella lo trasformò in cervo, e come cervo egli venne sbranato dai suoi stessi cani.

Traduzione dal libro latina Arbor (diversa dalla precedente nel testo)

Cum dea Diana, in valle opacissima in Boeotia, cui nomen est Gargaphie, aestivo tempore fatigata ex assidua venatione se ad fontem, cui...

La dea Diana, in una valle molto scura in Boezia, che si chiama Gargafie, nella stagione estiva affaticata dall'assidua caccia, lavandosi nella fonte, che si chiama Partenio, Atteone, nipote di Cadmo re di Tebe, dirigendosi verso lo stesso luogo per rinfrescarsi ed inseguendo i cani che aveva esercitato come fiere, si trovò al cospetto di Diana che si stava lavando.

Allora la dea, che temeva che quello potesse parlare, lo tramutò in un cervo. Così il povero Atteone venne lacerato come un cervo dai suoi cani.
(By Maria D. )

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