I tre tipi di stile

Isidoro di Siviglia versione Lintres

Dicenda sunt quoque summissa leniter, incitata graviter, inflexa moderate. Hoc est enim illud trimodum genus dicendi: humile, medium, grandiloquum. ... Utenda tamen verba in summisso genere sufficientia, in temperato splendentia, in grandi vehementia.

Si deve discorrere anche di cose semplici con tono dolce, di cose contorte in modo rigoroso, di cose complicate con un tono temperato.

E' infatti questo quel modo di discorrere di tre stili: l'umile, il medio, il solenne. Infatti, quando affermiamo argomenti importanti, bisogna discorrerli in modo solenne; quando (sono) cose di poco conto, in modo semplice; quando (sono) cose mediocri, con misura. Nelle questioni insignificanti infatti non bisogna dire niente in modo solenne, niente in modo sublime, ma bisogna parlare in maniera umile e prosaica.

Nelle questioni, invece, più importanti, dove discorriamo su Dio o sulla salvezza degli uomini, è necessario ostentare maggiore solennità e splendore. Negli argomenti, invece, di natura bassa, dove niente è trattato affinché sortisca un effetto, ma soltanto affinché l'ascoltatore sia compiaciuto, tra entrambi è necessario parlare con misura: ma anche se uno parli di argomenti alti, tuttavia non deve insegnare con solennità, ma in modo modesto, quando insegna; in modo misurato, quando loda o biasima qualcuno; in modo elevato, quando incita gli animi ostili alla conversione.

Ciononostante nello stile basso bisogna adoperare parole bastevoli, nello stile medio parole splendenti, nello stile solenne parole impetuose.

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