La serenità del saggio - Lucrezio versione latino Nova officina

La serenità del saggio versione di latino di Lucrezio
traduzione dal libro nova officina

Suave est, ventis turbantibus aequora maris, e terra spectare magnum laborem alterius, non quia sit iucunda voluptas videre quemquam vexari, sed quia suave est cemere quibus malis nos ipsi careamus....

È dolce, mentre nel grande mare i venti sconvolgono le acque, guardare dalla terra la grande fatica di un altro; non perché il tormento di qualcuno sia un giocondo piacere, ma perché è dolce vedere da quali mali tu stesso sia immune.

Dolce è anche contemplare grandi contese di guerra apprestate nei campi senza che tu partecipi al pericolo. Ma nulla è più piacevole che star saldo sulle serene regioni elevate, ben fortificate dalla dottrina dei sapienti, donde tu possa volgere lo sguardo laggiù, verso gli altri, e vederli errare qua e là e cercare, andando alla ventura, la via della vita, gareggiare d'ingegno, rivaleggiare di nobiltà, adoprarsi notte e giorno con soverchiante fatica per assurgere a somma ricchezza e impadronirsi del potere. O misere menti degli uomini, o petti ciechi!

In che tenebre di vita e tra quanto grandi pericoli si consuma questa esistenza, quale che sia! E come non vedere che nient'altro la natura latrando reclama, se non che il dolore sia rimosso e sia assente dal corpo, e nella mente essa goda di un senso giocondo, libera da affanno e timore?

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