Pausania, Descrizione della Grecia libro 3.4.1 - 3.4.2

Κλεομένης δὲ ὡς ἐβασίλευσεν, αὐτίκα ἐσέβαλεν ἐς τὴν Ἀργολίδα, Λακεδαιμονίων τε αὐτῶν ἀθροίσας καὶ τῶν συμμάχων στρατιάν....

[4.2] ἐστράτευσε δὲ καὶ ἐπὶ Ἀθήνας, τὸ μὲν πρότερον Ἀθηναίοις τε ἐλευθερίαν ἀπὸ τῶν Πεισιστράτου παίδων καὶ αὑτῷ καὶ Λακεδαιμονίοις δόξαν...

Appena Cleomene regnò subito assalì l'Argolide radunando un esercito degli stessi Spartani e di alleati; e quando gli Argivi (lo) assalirono con armi Cleomene vinse con la battaglia.. Ora (infatti il bosco sacro di Argo figlio di Niobe era vicino) vi fuggirono, come furono distrutti circa cinquemila argivi nel bosco. Cleomene (qualche volta era trasportato fuori i se) ordinò allora agli Elioti di mettere fuoco al bosco, e le fiamme lo invasero tutto ed insieme con il bosco incendiato, furono nello stesso luogo bruciati i supplichevoli. Andò ancora verso Atene con le truppe; una volta rese agli ateniesi la libertà tolta loro dai figli di Pisistrato, acquistando perciò grande gloria sia presso gli spartani che presso i greci, ma un'altra volta volle aiutare per compiacenza Isagora cittadino ateniese a diventare tiranno. Rimase però frustrato nella speranza e gli ateniesi combatterono fortemente per la libertà ed egli devastò le altre parti del territorio attico e qella detta Orgade, sacra alle dee di Eleusi. anche questa fu da lui distrutta.

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