Il tempio di Zeus ad Olimpia

Πολλὰ μὲν δὴ καὶ ἄλλα ἴδοι τις ἂν ἐν Ἕλλησι, τὰ δὲ καὶ ἀκούσαι θαύματος ἄξια· μάλιστα δὲ ἀγῶνι τῷ ἐν Ὀλυμπίᾳ μέτεστιν ἐκ θεοῦ φροντίδος....

Φειδίας Χαρμίδου υἱ ὸ ς Ἀθηναῖός μ' ἐποίησε.

Τοῦ ναοῦ δὲ Δώριος μέν ἐστιν ἡ ἐργασία, τὰ δὲ ἐκτὸς περίστυλός ἐστι. Πεποίηται δὲ ἐπιχωρίου πώρου....

Molte cose in Grecia sono degne di meraviglia a vedersi e altre anche ad ascoltarle; ma sopratutto nell'agone in Olimpia tocca il pensiero (che sia stato costruito)

per mano di un dio. Il bosco sacro di Giove, da tempo antico lo chiamano "Altis". Il tempio e la statua a Zeus furono costruiti dai bottini quando gli Elei distrussero (καθαιρέω) con una guerra Pisa e quanti fra quelli che gli abitavano intorno che erano insorti con i Pisani.

Che Fidia fosse l'artefice del simulacro c'è in testimonianza l'epigramma sotto ai piedi di Zeus:

"Mi ha costruito Fidia ateniese figlio di Carmide".

La lavorazione del tempio è dorica all'esterno è cinto da colonnato; è composto da pietra porosa; la sua altezza è di 68 piedi; 95 ne ha di larghezza, e 230 in lunghezza.

Il suo artefice fu Libone, nativo del luogo. Il tetto non è di terracotta, ma di marmo pentelico lavorato. Ci sono anche dentro il tempio colonne e, situati sopra, i portici attraverso i quali c'è l'accesso al simulacro.

E' stata costruita anche una scala a chiocciola (lett. strada in salita tortuosa)  per (sott. : andare) sul tetto.

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