La tomba dimenticata di Virginio Rufo (Versione latino Plinio il Giovane)

La tomba dimenticata di Virginio Rufo
versione latino Plinio il Giovane

C. Plinius Albino suo s. Cum venissem in socrus meae villam Alsiensem, quae aliquando Rufi Vergini fuit, ipse mihi locus optimi illius et maximi viri desiderium non sine dolore renovavit....

Plinio saluta Albinio. Essendo arrivato nella villa Alsiense di mia suocera, che fu un tempo di Virginio Rufo, il luogo stesso mi rinfrescò il doloroso rimpianto di queir ottimo ed illustre uomo. Infatti egli era solito abitare questo ritiro, e di chiamarlo anzi il porto della sua vecchiaia.

Ovunque mi volgessi, il mio cuore, i miei occhi non cercavano che lui. Volli anche vedere il suo monumento, e mentirei se dicessi di averlo visto.

Poiché esso è tuttora non finito, non per la difficoltà del lavoro, che è tenue, anzi da nulla, bensì per la trascuratezza di chi ne ebbe I' incarico. Fremo di sdegno e di pietà al vedere, dopo dieci anni che è morto, senza inscrizione e senza nome gli avanzi ed il negletto cenere di chi riempie tutto il mondo della sua gloriosa memoria.

E pure egli aveva ordinato e disposto, che quel suo divino ed eterno fatto fosse scolpito in questi versi : Rufo qui giace, il quale, poi che sconfisse Vindice un dì, l'imperio contrastato Non a sé, ma alla patria ebbe servato

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:32:17 - flow version _RPTC_G1.3