Vendita di terreni - Plinio il giovane SERMO ET HUMANITAS versione latino

Vendita di terreni
versione latino Plinio il Giovane traduzione libro Sermo et Humanitas

Plinius Fabato prosocero suo salutem dicit. Hermes, libertus meus, hereditarios agros, quos ego iusseram proscribi, Corelliae addixit....

C. Plinio saluta Fabato suo, nonno di sua moglie. Ermete, mio liberto, al quale avevo ordinato di mettere in vendita i campi ereditati li ha aggiudicati a Corellia.

Apprezzo Corellia con il massimo rispetto, innanzitutto perché sorella di Corello Rufo, la memoria del quale è per me sacrosanta, poi perché amicissima di mia madre. Ho anche antichi legami con suo marito Minicio Fusco, ottima persona; essi furono anche strettissimi con il figlio, tanto che, quand'ero pretore, presiedette i miei giochi.

Ciò mi ha spinto a desiderare che possedesse qualcosa di nostro intorno al Lario. Gli ho offerto dei miei poderi quale e quanti ne volesse, salvo i poderi paterni e materni; non posso cederli infatti neppure a Corellia.

Quindi quando mi è arrivata l'eredità nella quale si trovano questi poderi, le scrissi che li avrei messi in vendita. Ermete ha portato queste lettere e ha obbedito [all'ordine] che gli fosse subito consegnata la porzione mia che aveva richiesto.

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