Il trucco per le rughe (Versione latino Plinio il Vecchio)

Il trucco per le rughe
Versione latino Plinio il Vecchio
Naturalis Historia XXVIII 183-184

Cutem in facie erugari et tenerescere candore lacte asinino putant, notumque est quasdam cottidie septies genas custodito numero fovere....

Le donne ritengono che la pelle del viso venga privata dalle rughe e diventi più morbida grazie al latte di asina, ed è risaputo che alcune di loro sette volte al giorno applicano impacchi alle guance dopo aver rispettato il numero (degli stessi).

Questo cominciò a fare Poppea (seconda moglie) dell’imperatore Nerone, l miscelando così anche le tinozze dei bagni, e per questa ragione la accompagnavano mandrie di asine.

Gli attacchi di ascesso sul viso si eliminano con del burro spalmato (sopra), più efficacemente con la biacca, mentre con burro puro si eliminano quelle ruvidità diffuse, dopo avervi spalmato sopra della farina d’orzo, infine le piccole lesioni sul viso si risolvono con la membrana ancora umida dopo il parto di una mucca. Potrebbe sembrare una frivolezza, ma tuttavia da non tralasciare, visti i desideri femminili:

per assicurare il candore della pelle e la scomparsa delle rughe far cuocere l’astragalo di un bue bianco per 40 giorni e 40 notti, finché non si sciolga diventando liquido e poi fare delle applicazioni sulla pelle con un fazzoletto.

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